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LATTE VEGETALE: PERCHE’ FARLO IN CASA

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Spesso chi si avvicina ad un’alimentazione più salutare inizia informandosi su quali siano gli alimenti che sarebbe meglio ridurre o evitare del tutto per guadagnare in salute.

Uno di questi è il latte vaccino, tanto amato da moltissime persone, ma purtroppo non altrettanto benefico per il nostro organismo.

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LATTE VACCINO VS. LATTE VEGETALE

L’intolleranza al lattosio, lo zucchero contenuto nel latte, è infatti una delle più diffuse. 

All’interno dell’intestino tenue l’enzima lattasi ha il compito di digerire il lattosio scomponendolo in zuccheri semplici: glucosio e galattosio. Se ciò non avviene il lattosio passa nell’intestino crasso dove viene fermentato dalla flora intestinale, provocando i classici sintomi post scorpacciata di latte. Flatulenza, dolori alla pancia e diarrea ne sono un esempio. 

L’enzima lattasi è presente in grandi quantità fino ai 2 anni di vita, diminuendo poi drasticamente con l’avanzare dell’età. Ed è per questo che molte persone risultano intolleranti al lattosio.

Se pensiamo poi al fatto che agli animali sono somministrati dosi elevate di antibiotici, capiamo presto che il latte vaccino diventa un alimento che ad oggi non risulta assolutamente salutare.

Che fare quindi per ritrovare il piacere che ci da una buona tazza di latte?

Optiamo per il latte vegetale!

Tuttavia anche qui si apre una voragine di “sotto problemi”. 

Sì perché le bevande vegetali (così si chiamano secondo la legislazione UE) che troviamo al supermercato non ci danno tutti i benefici che possiamo trovare invece nel latte vegetale autoprodotto.

Leggi anche: Alimentazione e bellezza: la combinazione perfetta

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QUALI SONO I VANTAGGI DI AUTOPRODURRE IL LATTE VEGETALE INVECE DI ACQUISTARLO?

A parte la ovvia soddisfazione che proviamo sempre quando consumiamo prodotti fatti con le nostre mani, possiamo ricavarne molti altri benefici:
  • possiamo sapere esattamente quello che utilizziamo nella preparazione
  • possiamo personalizzare il latte in base alle nostre preferenze e alle stagioni
  • risparmiamo considerevolmente (pensa che un latte di riso può costare sui 3 € al litro!)
  • non ci sono zuccheri o ulteriori sostanze aggiunte
  • vitamine, minerali ed enzimi dell’alimento di origine vengono mantenuti intatti
  • con gli scarti possiamo produrre biscotti, torte, muffin…

Avendo subito un processo di filtrazione e di pastorizzazione per garantire una scadenza di almeno 10 mesi, il latte vegetale che trovi al supermercato è di fatto un alimento senza vita, perché non ha più i nutrienti per i quali varrebbe la pena acquistarlo. È praticamente una bevanda fatta di acqua e con pochissime sostanze nutritive,. E per di più con un rapporto qualità prezzo che non corrisponde ai reali valori nutritivi del prodotto.

Il valore nutrizionale del latte vegetale fatto in casa dipende ovviamente dalla materia prima che scegliamo. In questo modo possiamo sfruttare le proprietà nutritive dell’ingrediente base e apportare davvero un plus di salute alla nostra alimentazione.

Possiamo scegliere una base di:

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  • frutta a guscio (mandorle, nocciole, anacardi, pistacchi, noci…)
  • semi oleosi decorticati (semi di zucca, di girasole, di canapa…)
  • cereali (riso, avena, quinoa, amaranto, farro…)
  • legumi (arachidi, piselli…)

Qualsiasi sia la base scelta è importante mettere precedentemente in ammollo l’ingrediente per renderlo digeribile e assimilabile dall’organismo.

Generalmente per 1 litro di latte vegetale si utilizzano 100 gr. di ingrediente base, eventualmente modificando a piacere le dosi a seconda del gusto personale.

Se lo si desidera si può dolcificare con del miele o sciroppo d’agave, aggiungere spezie in base alla stagione, cacao per farlo apprezzare anche dai più piccoli, datteri, fichi secchi, uvetta, frutta fresca dolce come banane, cachi o pere.

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NON SI BUTTA VIA NENTE!

Ma non è finita qui! Tra i vantaggi dell’autoproduzione di latte vegetale abbiamo nominato il riutilizzo degli scarti. Già, perché noi odiamo gli sprechi, soprattutto se sono così buoni da poterci fare delle pietanze dolci e salate deliziose!

Lo scarto del latte vegetale si chiama “okara” e può essere usato come base per varie ricette, a seconda dell’ingrediente che abbiamo scelto per il nostro latte.

Speriamo di averti dato delle buone motivazioni per smettere di comprare il latte vegetale al supermercato e iniziare con l’autoproduzione.

Sperimenta e divertiti ad assaporare nuovi gusti e raccontaci nei commenti le tue prove!

Un abbraccio di luce positiva!

Deborah e Alberto

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