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DIGESTIONE: CONSIGLI AYURVEDICI PER MIGLIORARLA

In questo articolo cerchiamo di fare un po’ di chiarezza in merito ad un argomento molto importante in medicina Ayurveda: la digestione.

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Innanzitutto dobbiamo capire dove inizia la digestione.

La digestione ha inizio nella bocca, nel momento in cui il cibo viene masticato e insalivato per poi procedere lungo il tratto digestivo ed essere assimilato e trasformato in funzione della forza del nostro fuoco digestivo, chiamato Agni in Ayurveda.

Ma che cos’è il fuoco digestivo? Si tratta di quella forza della trasformazione che regola il processo digestivo, permettendo non solo una corretta assimilazione dei nutrienti che provengono dal cibo che consumiamo, ma anche di tutto ciò che possiamo assorbire attraverso i nostri cinque sensi.

In Ayurveda non vale tanto il detto “siamo ciò che mangiamo”, quanto piuttosto “siamo ciò che digeriamo”.

Agni è il responsabile della nutrizione dei tessuti e di mantenere disinfettati stomaco ed intestino, distruggendo i patogeni grazie alla sua energia calda.

In realtà esistono diverse forme di Agni, ma quello principale è il fuoco digestivo che si trova nello stomaco e nell’intestino tenue (Jataragni).

Per comprendere Agni dovremmo immaginarlo come un vero e proprio fuoco che arde. Bisogna mantenerlo vivo con la giusta quantità di legna, cioè il cibo.

Grazie all’equilibrio faremo in modo che non si spenga, che non si ravvivi troppo e nemmeno che arda in modo eccessivamente lento.

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Quando Agni è forte e in equilibrio, la digestione è corretta e regolare. Lo possiamo percepire non solo a livello fisico, ma anche energetico e mentale: ci sentiamo più vitali, di buon umore, in grado di mantenere la concentrazione durante le nostre attività diurne e di gestire al meglio le emozioni. L’appetito è buono senza però essere eccessivo e non sperimentiamo voglie improvvise di cibi particolari perché tutti i nostri tessuti sono stati ben nutriti.

Quando al contrario Agni è debole non siamo in grado di assimilare correttamente i nutrienti così come le esperienze più sottili della vita, arrivando quindi a sperimentare i classici sintomi fisici di una digestione lenta come pesantezza, gonfiore, costipazione, ma anche mancanza di energia, spossatezza, irritabilità.

Ciò accade perché quando digeriamo bene l’organismo è perfettamente in grado di creare tessuti sani, di eliminare in modo corretto e sufficiente le sostanze di scarto e di produrre Ojas, che è la sostanza sottile dell’immunità e della vitalità.

La digestione non si ferma al solo tratto gastrointestinale, ma in realtà prosegue in altre tappe e si completa quando tutti i tessuti hanno ricevuto l’adeguato apporto di nutrienti.

Questo è un concetto importante e che vediamo anche nel corso

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per comprendere meglio quanto sia davvero importante l’alimentazione anche quando si parla di bellezza e immagine esteriore.

I 4 STATI DEL FUOCO DIGESTIVO

Secondo l’Ayurveda, Agni può trovarsi in quattro condizioni diverse::

1) Mandagni – Agni debole

Quando Agni è debole predominano gli elementi Terra e Acqua del dosha Kapha, rendendo di conseguenza tutto il processo digestivo più pesante e difficoltoso. Spesso questo si verifica quando si consumano cibi molto pesanti, freddi o oleosi come latticini o dolci che rendono la digestione difficile.

Leggi anche: Kapha dosha: caratteristiche e segni di squilibrio

2) Tikshnagni – Agni troppo forte

Quando Agni è troppo forte predomina il Fuoco del dosha Pitta. In questo caso la digestione sarà veloce, ma un eccesso di calore può portare letteralmente a “bruciare i tessuti” provocando acidità, diarrea, reflusso, bruciori, ipoglicemia. Spesso questo si verifica quando eccediamo con alimenti piccanti e riscaldanti.

Leggi anche: Dosha Pitta: caratteristiche e segni di squilibrio

3) Vishamagni – Agni variabile

Quando Agni è variabile significa che Vata e il suo elemento Aria producono un effetto volatile sul fuoco digestivo, provocando gonfiori, costipazione, colon irritabile, coliche. Questo può verificarsi quando eccediamo con i cibi secchi, freddi o troppo leggeri.

Leggi anche: Vata dosha: caratteristiche e segni di squilibrio

4) Samagni – Agni in equilibrio

Quando Agni è in equilibrio, la digestione avviene in modo corretto. Non proviamo quel senso di pesantezza dopo aver consumato il pasto, ci sentiamo energici e vitali, la pelle e i capelli sono luminosi, gli occhi brillanti, non soffriamo di gas, costipazione, diarrea o bruciori. Ciò significa che tutti i tessuti sono stati nutriti correttamente e che l’eliminazione avviene nel modo adeguato.

Se le condizioni di squilibrio di Agni si protraggono nel tempo, nel tratto gastrointestinale si genera un accumulo di tossine che poi finisce per espandersi in altri tessuti e soprattutto in quelli più deboli. Questo accumulo proveniente da cibo non digerito è chiamato Ama in Ayurveda ed è considerato l’origine delle malattie.

CONSIGLI PER MIGLIORARE LA DIGESTIONE

Vediamo ora alcuni consigli basici ma essenziali per capire come favorire la digestione senza grandi sforzi.

Mangiare in condizioni di calma e serenità

Questo è un punto fondamentale perché se il sistema nervoso è alterato gli enzimi digestivi non possono fluire e pertanto tutta la digestione sarà ostacolata.

Masticare a lungo il cibo e non avere fretta

Insalivare accuratamente gli alimenti è la prima regola fondamentale per evitare la cattiva digestione. È nella bocca, grazie agli enzimi della saliva, che il processo digestivo ha inizio e se saltiamo questo passaggio, anche tutti gli altri che avvengono in seguito saranno compromessi.

Evitare di bere durante il pasto

Se beviamo troppo mentre mangiamo diluiamo i succhi gastrici e spegniamo il nostro Agni, indebolendo la digestione. In alternativa è possibile sorseggiare un po’ di acqua o tisana calda o a temperatura ambiente, senza esagerare.

Bere una tisana speziata

In caso di digestione lenta, può essere utile bere una tisana speziata allo Zenzero prima del pasto in modo da stimolare Agni oppure masticare una fettina di Zenzero fresco.

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Aspettare di digerire prima di mangiare ancora

Evitare di mangiare prima che il pasto precedente sia stato completamente digerito e subito prima di coricarsi. Oltre ad ottenere un beneficio sul piano fisico, lasciare un po’ di spazio nello stomaco permette anche di creare spazio nella mente, godendo quindi di una maggiore lucidità e chiarezza mentale.

Fare del pranzo il pasto principale della giornata

Dobbiamo pensare ad Agni come al Sole: tra le 12:00 e le 14:00 è il momento di maggiore potenza, che coincide con il periodo in cui secondo l’Ayurveda dovremmo consumare il pasto più abbondante. Alla sera invece il sole tramonta, Agni si indebolisce per far spazio al periodo da dedicare al riposo. Mangiare abbondantemente a cena e mettersi subito a letto è una pratica da evitare per non ostacolare il processo di rigenerazione che avviene durante le ore notturne.

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Usare il potere delle spezie

I cibi possono essere conditi con spezie che favoriscono la digestione come Cumino, semi di FinocchioZenzeroMentaCardamomoCurcumaCoriandolo.

È importante usare le spezie in modo sapiente, all’inizio della cottura e non alla fine in modo da beneficiare delle proprietà, e in accordo con la propria costituzione e tipo di digestione.

Un abbraccio di luce positiva,

Deborah

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